==Gli inizi==
Nel 1980 Federico "Ghigo" Renzulli, chitarrista di Manocalzati (AV), dopo alcuni anni passati in una Londra in pieno fermento new wave torna nella sua nazione d'origine, pronto a dare una scossa all'assopito panorama rock italiano: sceglie Firenze, la città più ricettiva verso le nuove tendenze giovanili "underground". Dopo un breve periodo di esperienza nel "Trio Caracas" gruppo Police-style con il futuro Raf al basso e alla voce, Ghigo pubblica su una rivista un'annuncio con cui cerca membri pronti a formare una band di genere new wave. All'annuncio risponderanno per primi Gianni Maroccolo (basso) e Francesco Calamai (batteria), e successivamente Antonio Aiazzi (tastiere) e uno scalmanatissimo Piero Pelù (voce).
==La fase New Wave della "Trilogia del potere" (1980-1989)==
Il gruppo prende il nome Litfiba componendo un ipotetico indirizzo telex (antenato del fax) che riconduca alla cantina affittata da Ghigo per le prove della band: L (sigla fissa di chiamata) IT (Italia) FI (Firenze) BA (Via dei Bardi 32).
Pochi giorni dopo (8 Dicembre 1980, data della morte di John lennon) i Litfiba apprestano a fare il loro primo concerto alla Rockoteca Brighton di Settignano: un delirio. Nonostante una cerca immaturità tecnica dei vari componenti il concerto è memorabile se non altro per la vera e propria pazzia post-adolescenziale di un Pelù diciottenne: Piero infatti durante i brani si getta due volte sul pubblico sconcertato. Alla terza la folla si divide e Piero per contrappasso si incrina una costola.
Dopo due anni di concerti il gruppo incide il loro primo EP "Guerra", disco che contiene tra le altre cose, due futuri cavalli di battaglia della band: Guerra e Luna. Quest'ultima verrà inserita l'anno dopo, assieme ad un altro futuro grande brano, La preda, in un singolo (prodotto grazie alla vittoria di un rock contest) intitolato appunto "Luna/La preda".
Nello stesso anno, il 1983, succedono due cose: Francesco Calamai cede il posto a Renzo Franchi e viene prodotto il primo vero e proprio album, colonna sonora dello spettacolo teatrale "L'Eneide di Krypton". Si tratta di un album molto sperimentale, a tratti ambient, quasi interamente strumentale (Pelù recita solo alcuni versi all'inizio de "Il racconto di Enea"), molti infatti lo considereranno un EP "esteso", un lavoro sperimentale, più che il primo LP della band. Nel 1984 pubblicano l'ennessimo EP, "Yassassin" contenente una cover di David Bowie (che dà il titolo al disco) e la storica Elettrica Danza.
Il 1985 è l'anno chiave del combo fiorentino: Renzo Franchi esce dal gruppo, sostituito da Ringo de Palma (pseudonimo di Luca de Benedictis), forse uno dei batteristi italiani più talentuosi di sempre. Viene anche pubblicato il loro primo, vero album, primo episodio della cosidetta "Trilogia del potere" (serie di album che hanno come base di concetto la critica al potere costituito): "Desaparecido". 33 minuti di suoni elettronici tipici della new wave con ritmi rock e melodie mediterranee (con il piccolo ma fantastico episodio gitano di Tziganata, vero brano-killer dell'album), contornati da testi ricchi di metafore e dal sapore lisergico. Ogni brano di quest'album diventa una leggenda per i fans del gruppo, capace di generare boati e partecipazioni estreme ai loro concerti. Dopo la pubblicazione di "Desaparecido" i Litfiba partono per un lungo tour in tutta la Francia e pubblicano nel 1986 L'EP "Transea", che raccoglie alcuni brani composti durante il tour e contenente la splendida Onda Araba.
Sorgono tuttavia le prime discussioni nel trio compositivo Renzulli-Maroccolo-Aiazzi: mentre Ghigo vorrebbe creare un suono più rock e graffiante, Gianni e Antonio vorrebbero spostare il sound del gruppo verso atmosfere più cupe e oscuramente barocche, anticipate dall'"Eneide". Piero e Ringo non partecipano alle discussioni: il primo forse perché considerato troppo "bambino", il secondo perché impegnato quasi totalmente dal servizio di leva (c'è anche da dire che Piero e Ringo erano i due componenti che più avevano problemi di dipendenza dalla droga all'interno del gruppo). La discussione viene temporaneamente vinta dal duo romantico Maroccolo-Aiazzi, ed il risultato di tale vittoria si intitola "17 Re".
Sicuramente dotato di un suono più maturo e articolato di "Desaparecido", "17 Re" contiene brani che spaziano tra atmosfere differentissime tra di loro: si va dal rock sgangherato e graffiante (Resta, Gira nel mio cerchio, Cane) al romanticismo a tratti decadente (Vendette, Come un Dio, Univers, Ballata), tornano le atmosfere gitane tanto care a Piero (Tango) e c'è anche spazio per una caustica critica sociale che permea tutti i brani (e che trova le massime espressioni in Apapaia e Ferito).
Il successo derivato dall'album porta il gruppo ad un tour mondiale cominciato addirittura nella lontana Australia e terminato con l'unica data italiana al Tenax di Firenze (storico locale underground, ora ridotto ad una mezza discoteca) dalla quale verranno registrati alcuni brani, pronti per essere pubblicati nel primo album live della band, "12/5/87 (aprite i vostri occhi)". Il concerto, contenente tra le altre cose un medley da antologia di Vendette e Luna terminato con un delirante e lunghissimo discorso di un dittatore folle, viene eseguito da una band in formissima e da un Pelù palesemente ubriaco e/o strafatto ma al contempo unico e trascinante. Esso dimostra anche la carica che una band di quel calibro riusciva a dare dal vivo ad una folla di fans, riuscendo persino ad abbandonarsi in digressioni improvvisate ma non per questo fini a loro stesse.
L'anno successivo viene pubblicato "Litfiba 3", album che conclude la "Trilogia del potere", iniziata con "Desaparecido" e continuata con "17 Re". Si tratta di sicuro dell'album più politicamente e socialmente "esplicito" del gruppo, scelta lirica derivata forse da una maggiore libertà compositiva data a Ghigo, il quale dà al disco un suono molto più "rock" dei precedenti, anticipando la fase '90 del gruppo. Nonostante l'impronta generalmente rock dei brani c'è spazio anche per influenze latine (che permeano tutto il disco) e l'onnipresente traccia gitana (l'ottima Paname).
Al disco seguirà il "Pirata" tour, dal quale verrà pubblicato un omonimo album live, a cui vennero fatte pesanti sovraincisioni. Proprio la scelta di questa tecnica di registrazione in un certo senso poco "onesta", unita ad una soluzione sonora sempre più "rock" decisa da Ghigo, porterà all'uscita dal gruppo di Maroccolo, de Palma e Aiazzi (che rimarrà comunque come turnista) che si andranno ad unire alla nuova formazione dei C.C.C.P. Fedeli alla linea.
==La "Tetralogia degli elementi" (1990-1999)==
Nonostante la dipartita dei membri storici, Ghigo e Piero non si perdono d'animo, reclutando Roberto Terzani (basso), Mauro Sabbione (tastiere), Daniele Trambusti (batteria) e Candelo Cabezas (percussioni), forse il membro più serio e capace di tutta la nuova compagine. Con questa formazione nel 1990 viene registrato "El Diablo", il primo lavoro interamente rock della band fiorentina. Forte di alcune ottime tracce (El Diablo, Probito e Il volo, dedicata come tutto l'album a Ringo de Palma, da poco scomparso causa overdose) il disco si piazza in ottime posizioni di vendita e fa conoscere i Litfiba al grande pubblico, pur presentando punti morti (nonostante la breve durata) e preoccupanti influenze pop.
Due anni (1992) dopo uscirà "Sogno ribelle", raccolta di alcune canzoni storiche risalenti al periodo della "Trilogia del potere" reinterpretate in chiave rock, contenente tra l'altro la prima versione studio di Cangaceiro, pezzo registrato in versione live in "Pirata".
Tuttavia il 1992 è anche l'anno dello scoppio di Tangentopoli, della crisi e caduta della Prima Repubblica, è l'anno della rabbia sociale di un paese preso per i fondelli per circa trent'anni. Durante le indagini che portarono alla distruzione dei partiti storici della politica italiana i Litfiba lavoreranno al loro album più duro, un hard rock spesso sfociante nel metal con ritmiche latine e tribali: "Terremoto", pubblicato nel 1993.
Già la copertina è una doppia citazione al panorama musicale metal (il logo è palesemente "ispirato" a quello dei Metallica, mentre il pugno può essere visto come un richiamo a "Vulgar Display of Power" dei Pantera), mentre le canzoni altro non sono che violentissime invettive contro il sistema politico e di mercato (Dimmi il nome, Maudit, Soldi, Dinosauro) contro la decadenza della moralità delle classi borghesi (Firenze sogna, Il mistero di Giulia) contro il servizio di leva (Prima guardia), cantate da un Pelù rabbiosissimo e urlante, accompagnato da una chitarra quantomai presente e distorta all'inverosimile (per un gruppo che si trovava in cima alle classifiche di vendita italiane, of course). La scelta di questa soluzione sonora porterà sia i Litfiba a suonare al Roskilde Festival (primo gruppo italiano) assieme a gruppi del calibro di Motorhead, Anthrax e Sonic Youth, sia a problemi di ordine pubblico nei tour successivi, a causa dell'avvicinamento di frange di fans violente che spesso si scontravano con servizi d'ordine sospettosi e poco inclini a compromessi. Tale energia live verrà testimoniata dall'ottimo live (anche se non ai livelli di "Aprite i vostri occhi") "Colpo di coda", contenente un inedito in studio (A denti stretti) e uno live, destinato originariamente a "El Diablo" (Africa).
Nello stesso anno viene prodotto "Spirito", album molto più tranquillo dei precedenti, quasi un tentativo di stemperare i toni esasperati del precedente "Terremoto". È qui che prende forma l'idea della "Tetralogia degli elementi": Piero e Ghigo si rendono conto di aver casualmente prodotto due album con ognuno un elemento contraddistinguente ("El Diablo" riferito al fuoco, "Terremoto" alla terra) decidendo dunque di cambiare in fase di composizione il titolo dell'album da "Serpente d'asfalto" a "Spirito". Il disco suona molto "pop" e calmo, e scorre via senza lasciare molto segno, a parte delle belle canzoni come Tammùria e Lacio Drom (ritorno alle atmosfere gitane, anche se non ai livelli di una Tziganata o di una Paname) e un ritorno al rock con Ora d'aria. Nonostante la band stessa non rimanga molto soddisfatta dell'album quest'ultimo raggiunge un buon riscontro di vendite, abbastanza per iniziare un nuovo tour, abbastanza seguito per promuovere l'ennesimo disco live ("Lacio Drom (Buon viaggio)") abbastanza anonimo e orribilmente sovrainciso.
Passano due anni (1997) e viene pubblicato un altro album tendente al pop frivolo, "Mondi sommersi", ovviamente legato all'elemento acqua. Nonostante le premesse, il disco è nel complesso buono: pur contenendo una canzone abbastanza vergognosa (Regina di cuooooooori) presenta anche alcuni pezzi molto validi (Ritmo#2, Sparami, Dottor M., L'esercito delle forchette). Dopo un bell'album esce, manco a dirlo, il 259179380esimo live, "Croce e delizia", che pur essendo nel complesso inutile almeno è veramente registrato dal vivo, senza sovraincisioni di sorta.
Infinito (1999) rappresenta, secondo le intenzioni della band, l'elemento "0" della tetralogia degli elementi: la summa di tutti e quattro convogliata nell'infinita tematica del tempo. Belle intenzioni, non c'è che dire. Peccato che il disco faccia cagare. Poche volte si è visto un disco così sfacciatamente ruffiano e ammiccaclassifiche, molte meno volte da parte di una band che ha saputo tirare fuori capolavori del rock italiano e mondiale, e MAI in maniera così frivola e orribile. La chitarra sembra un giocattolino gommoso, e Pelù canta utilizzando spesso un falsetto effemminato e coccoloso: se in "Terremoto" sembrava una tigre, adesso è un vero e proprio gattino. L'apice dello schifo si raggiunge con la disco-pop Mascherina e la frocissima Sexy Dream, canzone con una carica energica degna di Solange. L'unica canzone che può essere definita tale è Nuovi rampanti, che risulta comunque noiosa e scontata.
Con una band ormai alla frutta, si rompe il sodalizio Renzulli-Pelù, che porta il primo a conservare il nome Litfiba e a riformarli, il secondo ad una carriera pop-rock abbastanza anonima e ignorabile.
==La terza fase (2000-2006)==
Renzulli dunque, pur di non far morire una band ormai storica, si accontenta di ricominciare dal basso: recluta il bassista e il batterista dei Malfunk (rispettivamente Gianluca Venier e Ugo Nativi) e un cantante allora sconosciuto, Gianluigi "Cabo" Cavallo. Con questa formazione registra subito "Elettromacumba" (2000), album comunque insufficiente pur contenente una canzone abbastanza energica (Piegami), tutto sommato risulta leggermente superiore di Infinito (perché di peggio non si poteva effettivamente fare).
Dopo l'onnipresente CD live post-studio (perlomeno scaricabile gratuitamente da internet) Gianmarco Colzi prende il posto di Ugo Nativi dietro le pelli, pubblica "Insidia", un album più oscuro e aggressivo del precedente, contenente finalmente delle belle canzoni (Mr. Hyde, Nell'attimo, Invisibile). Pur risultando nel complesso ancora insufficiente, può essere messo un gradino sotto "Spirito", facendo respirare dunque un'atmosfera di rinascita professionale.
Dopo l'orribile manovra commerciale della Platinum Collection del 2003, I Litfiba tornano in studio con un redivivo Antonio Aiazzi per registrare e pubblicare nel 2005 "Essere o sembrare", album a dir la verità poco ispirato e noioso, perlomeno onesto.
Un anno dopo, nell'autunno del 2006, i Litfiba muoiono per la terza volta, con l'abbandono di Aiazzi, Cabo, Colzi e Venier, rimanendo seppelliti per quasi due anni
==La quarta fase (2008-????)==
Quasi come un fulmine a ciel sereno, Renzulli annuncia di essersi visto col bassista della "Tetralogia degli elementi", Roberto Terzani, per la stesura di alcuni pezzi e per la possibile rinascita del progetto Litfiba. Dopo aver reclutato Pino Fidanza alla batteria e Filippo Margheri alla voce, la band lavora ad un nuovo album previsto per l'inizio del 2009. Nel frattempo viene pubblicato un videoclip con un demo (Effetti Collaterali) uscito nell'ottobre del 2008, che definisce la nuova linea musicale della band: pur essendo nel complesso scontato e anonimo, la canzone si contraddistingue per la buona voce del nuovo frontman e per il desiderio di voler tornare verso i lidi rock della "Tetralogia degli elementi" senza voler tuttavia ignorare nuove (per la band) forme di espressione musicale.
==Discografia essenziale==
Anno - Nome album - (voto)
1985 - Desaparecido (10)
1986 - 17 Re (9.5)
1987 - 12/5/87 (aprite i vostri occhi) (9)
1988 - Litfiba 3 (8)
1990 - El Diablo (6.5)
1993 - Terremoto (7.5)
1994 - Spirito (5.5)
1997 - Mondi sommersi (6)
1999 - Infinito (2)
2000 - Elettromacumba (3)
2001 - Insidia (4.5)
2005 - Essere o sembrare (4)
1 commento:
prossimamente, monografie su Metallica e Faith No More :)
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